San Barbato di Benevento

San Barbato di Benevento

Nato a Vandano di Cerreto nei primi anni del VII secolo, Barbato studiò a Benevento e, divenuto sacerdote, iniziò il suo ministero a Morcone.

Si impegnò così a fondo nella lotta contro le superstizioni e l’idolatria, che alla morte del vescovo Ildebrando il clero e il popolo di Benevento lo elessero come successore.

Fu pastore in un periodo segnato dalla guerra tra i Longobardi, che governavano il ducato di Benevento, e l’imperatore Costanzo II, che assediò a lungo la città. Riconoscente per il ruolo svolto dal vescovo in un tempo difficile il duca Romualdo, uscito vincitore, sostenne l’azione pastorale del presule, rigettando lui per primo il culto idolatra dell’albero e della vipera, allora diffuso anche tra i cristiani.

Il vescovo Barbato partecipò al Concilio di Roma del 680. Morì a Benevento il 19 febbraio 682, dopo aver guidato la diocesi per diciannove anni. Le sue spoglie sono venerate sotto l’altare maggiore del Duomo della città campana. (Avvenire)

Patronato: Benevento

Emblema: Bastone pastorale

Martirologio Romano: Presso Benevento, san Barbato, vescovo, che si tramanda abbia convertito i Longobardi e il loro capo a Cristo.

Fonte: santiebeati.it

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