Consapevoli. Beati quelli che (in) formeranno persone

Consapevoli. Beati quelli che (in) formeranno persone

“Il giornalista seleziona, comprende cause ed effetti, inquadra i fatti nel flusso della storia, fornisce al lettore o al navigatore una chiave interpretativa, una classifica di senso.

Ci mette le sue conoscenze e anche il suo cuore, i suoi sentimenti, i suoi dubbi. Dirà anche la sua opinione, ma non farà mai in modo – almeno questa è la mia visione del giornalista – che quello che lui pensa alteri l’oggettività dei fatti che è chiamato a descrivere al suo pubblico. Se il cronista si limita ad essere il veicolo di una rivelazione si degrada a terminale passivo.

Se il suo io è ipertrofico e tracimante si trasforma in un diaframma che rende deformata e oscura la realtà al suo lettore”. Attraverso gli occhi e la penna di 10 protagonisti della cultura contemporanea, una rilettura delle beatitudini evangeliche.

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