Lo straniero e la Bibbia. Verso una fraternità universale

Lo straniero e la Bibbia. Verso una fraternita universale

Un duplice itinerario di riflessione sui temi dell’ospitalità e dell’essere straniero nella Bibbia, per un cammino dalla paura dell’altro alla sapienza dell’accoglienza e dell’ascolto.

La Bibbia conosce, pratica e raccomanda l’ospitalità nei confronti dello straniero o forestiero, ovvero di chi, come vuole l’etimo dei due termini, è “extra”, cioè fuori dal proprio gruppo di appartenenza (terra, lingua, cultura, istituzioni e religione) e può vivere solo in forza della solidarietà e dell’accoglienza. Non è possibile attendersi dal testo biblico un discorso coerente e unitario sullo straniero.

Ma se dal piano storico si passa alla lettura e all’analisi dei testi biblici più importanti, si può intravedere una linea che attraversa sia l’Antico che il Nuovo Testamento, conducendo all’affermazione di un’umanità ospitale dove nessuno sia più straniero all’altro, sul piano interpersonale e su quello politico-culturale.

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