San Macario di Gerusalemme Vescovo

San Macario di Gerusalemme Vescovo

Conosciamo Macario soltanto come vescovo di Gerusalemme. Ma al suo tempo Gerusalemme non c’è più. Già nell’anno 70 il Tempio era stato distrutto. Nel 135, poi, la città stessa è stata rasa al suolo: sulle sue rovine è sorta Aelia Capitolina, col suo Campidoglio costruito sul luogo della sepoltura di Gesù.

Macario vive come vescovo un momento importantissimo. La “pace costantiniana” si estende a tutto l’Impero.

Macario ottiene dal sovrano il consenso per abbattere il Campidoglio, e così fa tornare alla luce l’area del Calvario e del Sepolcro.

Macario, inoltre, si oppone alla dottrina ariana, e interviene poi nel maggio del 325 al Concilio celebrato a Nicea. Si ritiene che il vescovo Macario sia stato uno degli autori del Simbolo niceno, ossia del Credo che ancora oggi pronunciamo. (Avvenire)

Etimologia: Macario = felice, beato, dal greco

Emblema: Bastone pastorale

Martirologio Romano: Nello stesso giorno, commemorazione di san Macario, vescovo di Gerusalemme, per esortazione del quale i luoghi santi furono riportati alla luce da Costantino il Grande e da sua madre sant’Elena e nobilitati con la costruzione di sacre basiliche.

Fonte: SantieBeati.it

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